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E’ dal dio greco dei boschi PAN che ha origine la parola “panico”, una divinità raffigurata con corna e piedi di capra, che con il suono della zampogna incuteva un improvviso spavento. Si diceva che chi lo incontrava nei boschi impazzisse per la paura. Infatti, per attacco di panico si intende una manifestazione di ansia improvvisa e intollerabile nella quale i sintomi fisici neurovegetativi si associano ad un vissuto psicologico di terrore, morte imminente e/o di perdere il controllo sui propri pensieri e sulle proprie azioni.
La prima cosa da sapere è che l’ansia è una normale riposta adattiva del nostro organismo per affrontare situazioni di “pericolo… E’ normale quindi che quando ci si trova in una situazione di ansia e paura nel nostro organismo avvengano repentinamente vari cambiamenti fisiologici:
aumenta l’adrenalina in circolo responsabile dell’accelerazione del battito cardiaco, aumenta la frequenza respiratoria, i muscoli tendono ad irrigidirsi per essere pronti a scattare all’azione, si ha la sensazione di stordimento o vertigine per l’aumento dell’apporto di ossigeno al cervello.
Contemporaneamente, a livello cognitivo, la persona pensa in modo catastrofico, come se qualcosa di terribile stesse per accadere, ad esempio un infarto, o di perdere per sempre il lume della ragione! Si instaura così un temibile circolo vizioso. Il pensiero catastrofico rafforza l’ansia e i sintomi dell’ansia che a loro volta rafforzano il pensiero catastrofico.
E allora che cosa si può fare per uscire dal “circolo vizioso” del panico? Solamente imparando a gestirlo, perché non è possibile farlo scomparire, ma gestendolo gli togliamo potere.
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Come curare e combattere gli attacchi di panico e ansiaUn aiuto concreto, oltre alla possibilità di essere affiancati per un primo periodo da una persona esperta, è offerto dal GRUPPO: |