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Il gruppo di auto-mutuo aiuto è diventato un punto di riferimento per il benessere di milioni di persone. Riconosciuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità), l’auto aiuto si pone come un elemento importante all’interno della terapia complessiva per affrontare il DAP (Disagio da Attacchi di Panico).
In un gruppo di auto aiuto tutti i partecipanti sono sullo stesso livello, è prevista soltanto la figura di un facilitatore che ha la funzione di catalizzatore per rendere ancora più fluido e lineare il contesto. Il facilitatore può essere anche un counselor con adeguata preparazione.
Chi si avvicina per la prima volta al gruppo sta passando spesso un momento di solitudine, per il timore di non poter mai più tornare ad una vita normale, per la sensazione di non poter raccontare ed essere accettato per quello che è.
Il passo che porta da questa condizione alla partecipazione al gruppo è già una prima fondamentale vittoria.
I membri condividono le loro esperienze: mettono insieme i loro racconti di vita, i loro punti di vista, e soprattutto le emozioni, le paure. Il gruppo diventa nel tempo un vero tesoro comune, frutto delle singole esperienze. Non c’è timore di essere fraintesi o ridicolizzati e soprattutto ci si sente ascoltati e compresi.
Il sentirsi accettati e ascoltati, la consapevolezza di aver vissuto situazioni analoghe, la voglia di aprirsi in un ambiente protetto: un gruppo di auto aiuto è tutto questo e molto altro, si crea un’entità comune che è molto più della somma delle singole parti.
Ascoltare è certamente una delle parole chiavi fondamentali: ascoltare è un atto importante, esattamente quello di cui chi soffre di DAP pensa di non essere degno: anche se qualcuno mi ascolta tanto non capisce!
Il gruppo non è solo scoprire di non essere soli, ma anche un profondo atto creativo, un mettere insieme per costruire la via che vada oltre il panico.